Nel corso degli ultimi anni il settore delle vendite online si è affermato come uno dei capisaldi della nuova economia ed in futuro la sua importanza è destinata ad aumentare costantemente. Secondo alcune stime, infatti, entro il 2040 il 95% degli acquisti verrà effettuato online. In uno scenario di questo tipo non è difficile capire come mai chi ha intenzione di lanciare una nuova attività (ma anche chi ha già un punto vendita fisico e vuole espandere la sua platea di potenziali clienti) sia interessato ad aprire un negozio online. Si tratta di un progetto ambizioso ed impegnativo, ma che può portare ad ottimi risultati se l’approccio è quello giusto. Vediamo come iniziare un’avventura di questo tipo quali sono i passi da compiere e quali sono i costi.
La trafila burocratica per chi vuole aprire un negozio online
Perché aprire un negozio online? La gente ha dimostrato di amare lo shopping online: facendo acquisti in rete hanno una maggiore possibilità di scelta (con l’opportunità di fare confronti e risparmiare) e possono fare gli ordini a qualsiasi ora, anche di notte. Inoltre un negozio online può essere aperto senza investimenti iniziali particolarmente gravosi (anche se le spese non mancano), è abbastanza semplice da avviare e gestire (me non bisogna assolutamente sottovalutare l’operazione) ed i costi di gestione possono essere molto contenuti, se si considera che in molti casi non si devono pagare affitti ed utenze per i locali e gli stipendi del personale.
Ma procediamo con gradi: il primo passo che deve compiere chi vuole aprire un negozio online è in realtà un salto nella burocrazia. Uno shop online (giustamente) deve rispettare le stesse regole previste per un punto vendita fisico, ma per fortuna l’iter burocratico da sbrigare è un po’ più snello. Secondo quanto stabilito dalla Direttiva 2000/31/CE, il negozio online può essere aperto senza dover richiedere ed ottenere delle autorizzazioni preventive. Se la vendita online non rappresenta un’attività non continuativa e quindi diventa un’attività svolta abitualmente e professionalmente scattano l’obbligo di apertura della partita IVA (con scelta del relativo regime) ed una serie di adempimenti da rispettare. Può essere utile un altro articolo su come aprire un eCommerce senza partita iva.
A prescindere dal tipo di negozio online che si intende aprire, se l’attività non ha carattere occasionale bisogna infatti iscriversi alla Camera di Commercio, comunicare l’apertura del negozio all’INPS e all’Agenzia delle Entrate ed inviare allo Sportello Unico per le Attività Produttive del proprio comune la comunicazione di inizio attività. A seconda dei casi poi sarà necessario regolarizzare la posizione INAIL e se si intende vendere in altri paesi che fanno parte dell’Unione Europea bisognerà iscriversi al VIES. Tutta questa trafila comporta già dei costi: diritti di segreteria comunali, diritto annuale alla Camera di Commercio, apertura della partita IVA. A tutto questo si deve aggiungere la parcella per il commercialista: non è obbligatorio assumerlo, ma per riuscire a muoversi in sicurezza in questo mare di burocrazia di certo non è una cattiva idea affidarsi alle mani esperte di un consulente ferrato in materia.
A questo punto si passa alla creazione del sito: chi ha delle capacità di programmazione e di web design può mettersi all’opera da solo, magari sfruttando gli strumenti che possono semplificare l’operazione, mentre chi non ha queste conoscenze dovrà contattare un professionista e commissionargli il lavoro ecco dove richiedere il preventivo per il sito web. Se il negozio online deve essere la propria attività principale non bisogna puntare al risparmio assoluto; si tratta di un vero e proprio investimento: un sito fatto male farà fatica ad essere trovato dai motori di ricerca e soprattutto non spingerà i potenziali clienti a fare acquisti. Ovviamente l’e-commerce deve essere creato in modo da poter essere utilizzato perfettamente su ogni tipo di dispositivo (sito responsive): non si deve pensare solo all’utente che naviga tramite computer (ormai una minoranza), ma anche a chi naviga da mobile.
Aprire un negozio online: come creare il sito
Sistemata la parte burocratica, bisogna pensare agli aspetti tecnico e pratico dell’attività. Ovviamente, prima di iniziare tutta la trafila bisogna aver già deciso che tipo di negozio si vuole aprire e definito la proprio nicchia di mercato. Per aprire un negozio online bisogna avere un sito: prima di tutto si deve scegliere il nome di questo sito, e quindi acquistare il dominio; meglio optare per un nome accattivante e semplice da ricordare. Insieme al dominio bisogna anche acquistare lo spazio su cui posizionare il sito: il momento della scelta del servizio di hosting a cui ci si affida è molto delicato. Sul mercato ci sono tantissime offerte e la decisione finale deve essere presa tenendo conto di diversi fattori: il costo, il numero dei prodotti e di visitatori che si intende gestire, la presenza di una piattaforma di e-commerce già installata.
Ci sono poi i costi fissi: l’hosting ed il dominio vanno rinnovati ogni anno, così come le tasse, i contributi INPS, il compenso del commercialista e quello dell’eventuale magazzino. Tra i costi variabili invece bisogna inserire quelli relativi alle utenze, alla pubblicità, all’eventuale personale assunto, alle consulenze richieste e, ovviamente, alla merce. Considerando tutto questo, chi ha intenzione di aprire un negozio online partendo da zero deve mettere in conto un budget di almeno 20.000 euro, ma la cifra può variare parecchio in base alle situazioni. Con un investimento del genere sarà possibile coprire tutte le spese di avvio e di gestione iniziale dello shop online.
Si deve poi cercare di rendere il sito più visibile: bisogna curare la SEO on-site e off-site e definire delle strategie di marketing all’altezza. Un uso corretto dei social network e l’eventuale creazione di campagne pubblicitarie (Google ADS) possono essere fondamentali per dare visibilità all’e-commerce. Anche in questo caso, chi non ha grandi dimestichezza con le tecniche di ottimizzazione e di web marketing dovrà affidarsi ad un’agenzia o ad un professionista specializzati. Naturalmente la procedura da seguire varia in base al tipo di attività che si intende svolgere: chi decide di aprire un negozio online in franchise, ad esempio, non dovrà occuparsi della creazione della struttura del sito, del suo posizionamento sui motori di ricerca e del marketing (che sono aspetti di cui si occupa il franchisor).
Quanto costa aprire un negozio online?
Aprire un negozio online è un progetto ambizioso: può dare grandi soddisfazioni, ma solo se le cose vengono fatte nel modo giusto. Ovviamente ci sono dei costi da affrontare, anche se le voci di spesa sono diverse rispetto a quelle di un negozio fisico. Al di là delle spese burocratiche di cui abbiamo parlato prima, i costi iniziali sono rappresentati dall’acquisto del dominio, dal servizio di hosting e dalla realizzazione del sito web. Per quanto riguarda dominio e hosting, l’esborso varia in base al tipo di piano che si sceglie: si possono trovare buone soluzioni con meno di cento euro. Per quanto riguarda la realizzazione del sito, invece, la spesa può essere ridotta al minimo se si hanno le competenze giuste, oppure può essere abbastanza alta se ci si affida ad un professionista. Avere un portale di e-commerce perfettamente strutturato e personalizzato può costare qualche migliaio di euro.